Una buona notizia: ancora niente contagi.Se c’è un momento magico per tutti i Greci è la Pasqua ortodossa che quest’anno si celebra il 19 aprile . Non c’è Natale che tenga.
La mia prof di lingua greca che ha sposato un italiano ci racconta sempre che il primo anno nel nostro Paese fece un accordo con il marito: “Non passerò mai più una Pasqua lontana da casa, qui non si sente come da noi”. E ora che vive a Milano è assalita dalla malinconia.
Paros è il cuore delle celebrazioni, la Cattedrale bizantina di Parikia, Ekatontapiliani è fra le la più belle e sontuose che esistano e non solo nelle Cicladi.
Le rappresentazioni della passione di Gesù qui sono uniche. Soprattutto nel villaggio di Marpissa con una tradizione che sopravvive da 80 anni.
Ogni anno il Venerdì Santo gli abitanti di Prodromos invitano turisti e amici per la gustare la zuppa di ceci.
Ogni anno le veglie qui durano tutta la notte nei Monasteri Di Agion Theodoron e Loggovardas.
Ogni anno il giorno di Pasqua la Resurrezione viene celebrata con la Tavola dell’amore, petardi canti in piazza.
Ogni anno tutti i festeggiamenti continuano anche il Lunedi. A Pasquetta, come da noi, si incontrano nonni, zii, cugini e amici.
Non quest’anno. Nulla di tutto questo. Silenzio. Una Pasqua senza gente, un colpo al cuore per gli amici greci. Soprattutto perché questa festa significa anche mesi e mesi di preparativi
In ogni casa però- piccola consolazione- trionferanno i sapori delle mamme. Si inforneranno lo tsoureki, il pane tipico e i biscotti koulorakia. Quelli che in tempi migliori si trovano anche nelle inimitabili bakeries dell’isola. Ce n’è una in ogni villaggio. Immancabile su ogni tavola sarà l’agnello cotto alla brace (ovelias).
Buona Pasqua amici, con le vostre famiglie.
Ci ritroveremo tutti a Paros.
Mentre scrivo trapelano indiscrezioni sulla ripresa del turismo e le riaperture degli hotel. Vi terrò informati al più presto.
Non disperiamo, potrebbero arrivare anche buone notizie.
Agosto e settembre- soprattutto- sono ancora lontani.
Andrà tutto bene ..